Arte, Territorio, Memoria. Come il luogo può essere interpretato in modo diverso a seconda di chi guarda.

E chi guarda è:
Adrian Tranquilli,
Know Yourself, video del 2002, di un uomo mascherato da batman (o anche il contrario);
Giacomo Costa,
Atto 8, stampa digitale del 2006, visione di una metropoli incontrollabile;
Massimo Vitali,
Rosignano, stampa fotografica del 1994, angolazione particolare per rappresentare il normale e il quotidiano;
Matteo Basilé, Ilpesodellecose, stampa digitale su PVC del 2005, volto anonimo reso incona contemporanea digitalizzata;
Rocco Dubbini,
Senza titolo, stampa lambda del 2006, l'uovo e l'uomo;
Maddalena Ambrosio,
Senza titolo, il video nella materia siliconizzata;
Giuseppe Perone,
Cavaliere senza testa, vetroresina e sabbia del 2006, un volto, un catino, un'ala;

Daniel Jost,
Multifunzione instabile e
Teatro utopico contemporaneo, stampa lambda del 2005, elementi architettonici tra finzione e realtà; Davide Sebastiani,
Redtesia, stampa lambda del 2005, l'albero antenna o l'antenna albero;
Paolo Buggiani,
Unsuccessful Attack to the World Trade Center, fotografia del 1979, congiuntura di due epoche;
Tommaso Cascella,
Pescheria, scultura in rame del 2005;
Lucio Perone,
Senza titolo, scultura in esterni del 2005; e poi ancora
Angelo Bellobono,
Botto & Bruno,
Andrea Chiesi, Flavio Favelli,
Carlos Garaicoa,
Keith Haring,
Rafael Pareja,
Marina Paris,
Alex Pinna, Spacexperience Stalker, che compono tutti e 22 la collettiva alla
Centrale. E poi siamo noi, i visitatori.
Questa l'archeologia del futuro.